TRAMA

Per chi ama raccontare.

Per troppa vita che ho nel sangue.

Roccioletti

1 marzo 2025, 11:00 – 13:30
@ Trama, via Mazzini 44b, Torino
Per troppa vita che ho nel sangue.

Workshop filosofico sul tema della morte, intesa non come fine assoluta, ma come presenza della fine all’interno della vita. 1 marzo 2025, dalle ore 11:00 alle ore 12:30 @ Trama, via Mazzini 44b, Torino La morte si manifesta solo quando si muore? Possiamo veramente immaginarla come quello scheletro, munito solo di lenzuolo e falce, che ci appare nell’ultimo istante per portarci via? È veramente una mietitrice, due spietati occhi che ci osservano per tutta la vita, fino a quando non arriva il nostro momento? Epicuro ci rassicurerebbe: la morte non è nulla, perché quando ci siamo noi, non c’è lei, e quando non ci siamo noi, beh, non c’è nient’altro. Ma è veramente così? La morte, il nulla, il non essere, ha molti modi di essere. Riflettendo, notiamo che la nostra vita non è una presenza assoluta e pacifica. Essa è sempre minacciata, traballante, maldestra nel suo barcamenarsi in avanti. Non viviamo tranquilli fino alla morte, tutt’altro: con la morte combattiamo ogni giorno, e vinciamo, certo, finché non vinciamo più. Ogni sorso d’acqua, ogni volta che usiamo un gabinetto, ogni volta che pensiamo “non vedo l’ora di arrivare a casa e mangiare”, la morte si affaccia e spera che sia il suo momento. Anche il semplice atto di vivere è quello di un processo in perdita, che in ogni istante si autotrascende in un istante successivo e mai uguale al fratello. In un aggettivo, la vita è parziale. E perché lo è? Perché si muore, e lo si fa ogni giorno, almeno un pochino. Come due serpenti, vita e morte si attorcigliano sempre più strettamente e lottano mentre procedono. Il risultato è la nostra meravigliosa e drammatica esistenza. Potrebbe essere diversamente? Forse. Sarebbe meglio se fosse diversamente? Questo è tutto da vedere. Il lab è tenuto da Giovanni Ciceri: nasce a Como nel 1997. Si laurea in Filosofia Teorica all’Università di Torino nel 2023, con una tesi sul tempo e sul suo ruolo nel processo investigativo della filosofia.

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