Questa settimana ti proponiamo due occasioni per parlare insieme di… forme di resistenza. La prima è del passato, ed è storica, la seconda riguarda il futuro, ed è ambientale. Ti aspettiamo!
martedì 15 marzo 2022 18.00
EROI PER SEMPRE
Luca Bechelli (Morphema Editrice)
Una storia umana di due ragazzi con le loro incertezze, le loro amicizie, le loro famiglie, a loro volta molto partecipi e dentro gli avvenimenti, in un groviglio di situazioni difficili e rocambolesche vissute a cavallo della seconda guerra mondiale. Il ventennio fascista e le vicende del conflitto allungano le loro spire sulla vita dei protagonisti coinvolgendoli in una storia avvincente, piena di colpi di scena e di momenti bui apparentemente irrisolvibili, di azioni avventurose, dal suspense incredibile. Poi come tutte le guerre anche questa, nonostante lo strazio prodotto nei vari personaggi, finisce lasciando però al lettore una serie di riflessioni profonde.
venerdì 18 marzo 2022 18.00
LA RIVOLTA DEL VERDE
Lucilla Barchetta (Agenzia X Edizioni)
L’altra faccia del verde urbano: luoghi abbandonati, “insicuri”, spesso inquinati, ma da cui giungono segni di cambiamento, presagi di un futuro che ci aspetta. Una parte significativa degli spazi verdi delle nostre città si trova oggi in stato di profondo abbandono, a seguito di carenze gestionali e progettuali. Si tratta di luoghi stigmatizzati o poco noti, vuoti o cosparsi di rovine industriali. Margini estremi vivi e vitali, in grado di svelare segrete identità, come un presentimento dell’urbano a venire. Frutto di una prolungata ricerca dell’autrice sulle aree verdi fluviali di Torino, “La rivolta del verde” è un viaggio, non nel giardino dell’Eden, ma in più prosaici “giardini pieni di merda”, alla scoperta dei loro tesori nascosti: una biodiversità vegetale e faunistica insospettata, oltre a un insieme di pratiche d’uso ingegnose e significative. Un ricchissimo repertorio di storie invisibili ancora da raccontare. Attraverso un collage della storia ambientale di Torino, qui si rivela l’intrinseca politicità dell’ecologia urbana. Invece di addomesticare forzatamente la città, potremmo aprirci al selvatico come a un terreno di arricchimento, scoperta e sfida.
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